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Consigli di Marketing

Esempi di rebranding efficaci e vincenti

Esempi di rebranding efficaci e vincenti

Si sono recentemente registrati degli interessanti esempi di rebranding, con decine di aziende che hanno deciso di rinnovare il proprio logo o naming. Questa è una esigenza periodica da parte di aziende grandi e piccole, certamente un cambiamento importante per ogni marchio.

Prima di addentrarci nel mondo del rebranding vediamo di capire di cosa si tratti esattamente, partendo dalla sua definizione.

1. Cosa è il rebranding?

Il rebranding è la trasformazione o la variazione di un brand. Questa rivisitazione riguarda tipicamente il logo di una azienda e di conseguenza la sua identità.

Questa operazione può essere più o meno soft in base al tipo di immagine che si vuole trasmettere. Fare rebranding fa parte di una strategia di restyling che può avere diversi motivi, legati ai prodotti o servizi offerti al pubblico.

Quello del marketing è infatti un mondo complesso e le aziende adoperano tali attività di comunicazione per conquistare nuovi mercati e consumatori.

2. Perché rivisitare il proprio brand?

I motivi per i quali le aziende possono aver bisogno di fare rebranding possono essere differenti. Spesso sono legati alla percezione del brand o alla sua storia, per la quale una revisione visual diventa necessaria. In altri casi si tratta di un cambiamento necessario legato al tempo e alla naturale evoluzione dai clienti.

Il mondo del marketing si evolve infatti velocemente e ogni realtà imprenditoriale deve porsi come obiettivo il riuscire ad avere sempre uno stile ed una comunicazione visiva adeguata al mercato e al periodo storico.

Vediamo allora di seguito i motivi per i quali si fa rebranding o si sceglie direttamente un nuovo logo. Analizzeremo successivamente gli esempi di rebranding più noti e recenti.

2.1 Cattiva reputazione

Una cattiva reputazione venutasi a creare negli anni può essere motivo per fare rebranding. Capita delle volte una uscita infelice, una campagna pubblicitaria sbagliata o un articolo di pessima qualità. In tutti questi casi il marchio perde la fiducia del pubblico e diventa necessario un sistema per rinfrescare il nome del brand. In base alla situazione specifica si può decidere di cambiare il nome o avere semplicemente un nuovo logo. Chiaramente, oltre a cambiare queste cose, va cambiato il sistema di lavoro ed alcuni aspetti che hanno portato alla cattiva reputazione.

Questo per evitare che il brand possa nuovamente essere interessato da perdita di fiducia da parte dei consumatori.

2.2 Sviluppo dell’azienda

Non sempre ci sono ragioni negative dietro la necessità di fare rebranding. Delle volte il cambiamento è necessario semplicemente perché una realtà imprenditoriale cresce o si fonde con un’altra. Per il consumatore è importante percepire che un’azienda in crescita si sta aggiornando. Altrimenti, potrebbe arrivare a un punto in cui il nostro pubblico percepisce il marchio come qualcosa di antiquato o non aggiornato. Un altro fattore da considerare in un rebranding legato alla crescita aziendale è il rischio. Un’azienda in crescita deve aggiornarsi, ma con molta attenzione per evitare di far sentire il suo pubblico target distante dal marchio. Pertanto, si consiglia di essere molto prudenti nel cambiamento se le cose stanno già procedendo bene, è sufficiente un aggiornamento.

In questi casi si può considerare l’idea di effettuare un restyling del marchio e rivederne stile e colori. Certamente, nel caso in cui due aziende si fondano, in quel caso il nuovo logo deve tenere in considerazione l’identità di entrambi i brand.

Un altro dei motivi per i quali potrebbe rendersi necessario un rebranding è relativo ad aspetti legali. La denominazione dell’attività o il marchio potrebbero ad esempio ricordare da vicino alcuni noti brand, i quali potrebbero far valere le proprie ragioni. Si può allora decidere di cambiare denominazione al brand o direttamente pensare ad un nuovo logo. In questo modo le richieste della controparte sarebbero soddisfatte, chiaramente a patto che il logo o nome del marchio vengano rimossi da tutti i punti vendita o qualsiasi altro tipo di materiale aziendale.

Problemi di questo tipo sono sorti anche in Italia con McDonald’s, uno dei fast food più famosi nato negli Stati Uniti, e Burger King.

3. Come fare re branding?

Un rebranding certamente non si improvvisa e vi sono tante variabili da tenere in considerazione.

Prima ancora di pensare a nuovi loghi o ad articoli promozionali da distribuire, ci sono altri elementi sui quali si può lavorare. Li abbiamo elencati di seguito, in modo da lavorare per riuscire ad ottenere il successo desiderato.

3.1 Individua il problema

La prima cosa da fare è mettere a fuoco il problema per il quale hai necessità di apportare questo cambiamento. In determinati casi è infatti sufficiente cambiare il tono di voce, i contenuti, il modo di offrire le notizie o la strategia. Non sempre è dunque necessario cambiare logo o nome del brand, per questo dovresti innanzitutto mettere a fuoco il problema. In questo modo eviterai di spendere denaro in cose che potrebbero risultare superflue e potrai generare idee per risolvere il problema reale in modo più efficiente.

3.2 Analizza il mercato

Analizzare il mercato in cui operi può essere utile per capire se i prodotti e servizi che offri sono ancora in grado di soddisfare i bisogni delle persone o meno. Il mercato si evolve infatti continuamente, così come i gusti e le preferenze degli utenti. Analizzare il mercato di riferimento può quindi aiutarti a scoprire nuove necessità del consumatore medio. Tenere conto delle informazioni acquisite durante questa indagine può aiutarti a mettere a punto una strategia migliore. Ciò prescinde dal fatto che tu poi decida di dare una nuova immagine alla tua attività o adeguare semplicemente il tono di voce.

3.3 Esprimi la storia del marchio

Esprimere efficacemente la storia del marchio significa migliorare la percezione che ne hanno le persone. Per farlo bene puoi raccontare i trascorsi del brand ed il modo in cui questo è cresciuto negli anni. Il cliente cerca infatti nei trascorsi di una attività le ragioni per riporvi fiducia. Cura per questo adeguatamente i contenuti relativi al corso degli eventi del tuo brand, considerando che stai facendo marketing indirettamente.

È importante sapere dove raccontare la storia; dipende dal nostro pubblico di riferimento, dobbiamo selezionare il nostro mezzo di comunicazione, il quale potrebbe cambiare con il rebranding. In questo modo raggiungeremo chi vogliamo che ci ascolti.

3.4 Metti a fuoco la “vision”

Con il termine “vision” ci si riferisce a tutto quel che concerne il contesto futuro in cui una realtà aziendale desidera operare. Avere chiaro il concetto di “vision” significa aver ben individuato il percorso da intraprendere e gli obiettivi da perseguire. In questo modo ti avvicini al cliente, gli fai capire dove vuole arrivare l’azienda e stabilisci un legame più forte. Assicurati che la tua «vision» sia in sintonia con il pubblico che vuoi raggiungere.

3.5 Comunica efficacemente

Il cambiamento che porta al re branding può partire anche dal modo in cui comunichi e dai contenuti che divulghi. Comunica in maniera efficace la nuova mission aziendale, il processo in atto ed i nuovi obiettivi da raggiungere nel tempo.

Puoi fare tutto ciò pubblicando news al riguardo, qualche articolo sui giornali, pubblicità alla radio, ma non solo. Puoi pensare anche ad un packaging speciale per i tuoi prodotti, adesivi personalizzati, video divertenti da diffondere sul web, ad esempio.

4. Rebranding esempi?

Ecco adesso alcuni esempi di rebranding che hanno avuto successo, e la chiave di lettura per interpretarli.

4.1 McDonald’s

Il caso di McDonald’s rappresenta al meglio il concetto di rebranding. Infatti il colosso del fast food ha optato per un nuovo logo a causa di una cattiva reputazione venutasi a creare. Dunque il logo è così passato da rosso al verde che oggi conosciamo. La scelta del colore è nata dall’esigenza di infondere una immagine più salutare ed elegante.

4.2 New York

New York ha vissuto negli anni settanta una fase involutiva della sua immagine, segnata da un elevato tasso di criminalità. Si è pensato per questo di offrire un volto nuovo della città. Tale compito fu affidato a Milton Glaser, artista che per l’occasione creò il logo “I ♥ NY”.

Tale scelta si è rivelata vincente anche in ambito marketing, oltre ad aver aumentato il senso di appartenenza dei cittadini.

4.3 Burger King

Anche Burger King ha recentemente modificato il logo che per tanti anni aveva contraddistinto il colosso degli hamburger. Si è pensato ad eliminare il cerchio blu che avvolgeva il panino ed è stato cambiato il font nel testo del brand, così come i colori. Ciò in quanto si è cercato di dare al logo una sembianza di naturale e di conseguenza infondere nei clienti una maggiore sensazione di freschezza e sostenibilità degli ingredienti.

4.4 Pepsi

Il logo Pepsi è stato modificato più volte nel tempo, un processo controproducente secondo alcuni utenti. Atri invece intravedono proprio in queste modifiche il segreto dei recenti successi di questo colosso della cola. Ad ogni modo il nuovo logo risulta essere particolarmente accattivante e identificativo del brand.

4.5 Apple

L’azienda di Cupertino è stata più volte protagonista di azioni di rebranding. Il naming ad esempio, è passato da “Apple Computer” a “Apple”. Il logo, la classica mela morsicata, è stata riproposta in 3 differenti versioni negli anni, una azione di marketing legata alla necessità di porsi come leader nell’intera industria tecnologica e non soltanto per la produzione di pc.

4.6 Burberry

Burberry ha avuto necessità di rinnovare il marchio a seguito della cattiva reputazione dei primi anni 2000. È stato per questo rivisto il logo oltre ad iniziative di marketing come l’ingaggiare testimonial di successo.

5. Conclusione

Come abbiamo visto, ci sono dei casi in cui cambiare nome o logo è inevitabile per realtà aziendali di ogni settore. Ma ciò che è diventato chiaro è che per effettuare un rebranding, è necessario avere chiaramente definiti concetti come: il problema da risolvere (se esiste), il tuo pubblico target, la tua missione e visione o il tuo canale di comunicazione.

Queste modifiche possono essere più o meno marcate in base alle ragioni per le quali si desidera apportarle, ma anche in considerazione degli obiettivi da raggiungere. Quel che è certo è che in determinati casi è necessario fare rebranding per tornare all’antico splendore e riconquistare il pubblico.

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